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Assegno al nucleo familiare: cosa (non) cambia nelle tabelle 2017

Scritto da Redazione il 15 giugno 2017

Assegno al nucleo familiare: cosa (non) cambia nelle tabelle 2017

Il 2016 è stato il secondo anno consecutivo senza inflazione, o meglio con una crescita dei prezzi leggermente negativa. Il segno meno davanti all’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (Foi) porta con sé tra le altre cose un aggiornamento nullo, dei livelli di reddito applicati per il calcolo dell’Anf, l’assegno al nucleo familiare riservato al mondo del lavoro dipendente.

Siccome l’importo dell’Anf è decrescente in base al reddito (più quest’ultimo è alto più l’assegno si riduce), i livelli vengono rivisti il primo luglio di ogni anno - con validità fino al 30 giugno successivo - per tenere conto appunto dell’andamento generale dei prezzi: altrimenti la crescita solo nominale delle retribuzioni - facendo "salire" gli interessati nelle tabelle degli importi - avrebbe l’effetto di ridurre l’entità degli assegni.

Così anche per il 2017-2018 l’Inps ha diffuso la circolare sui nuovi livelli reddituali, che nuovi di fatto non sono perché restano quelli dello scorso anno (e del precedente). Se però qualcuno degli interessati ha avuto un piccolo aumento retributivo, è possibile che l’importo mensile si riduca in conseguenza di qualche euro. Va ricordato che il reddito rilevante ai fini dell’Anf è quello familiare, riferito all’anno precedente a quello in cui inizia la validità delle tabelle. Su www.irpef.info/anf.html è possibile calcolare agevolmente l’importo dell’assegno, mentre la pagina www.irpef.info/assegno.html contiene le risposte a tutti i principali quesiti sull’applicazione dell’Anf.